TOUR ROADBIKE.
Andata e ritorno, Ponte di Legno – Passo Gavia 2652 m slm. L’alpe in tutta la sua bellezza.
34 km a/r | D+ 1.260 m
SETTEMBRE 4, 2025 | 5 MINUTI DI LETTURA
TOUR ROADBIKE.
Andata e ritorno, Ponte di Legno – Passo Gavia 2652 m slm. L’alpe in tutta la sua bellezza.
34 km a/r | D+ 1.260 m
Niente auto, niente rumore di motori: resta il silenzio del Parco Nazionale dello Stelvio, il respiro della montagna e quello di chi si misura con uno dei passi più leggendari del Giro d’Italia. È il Gavia Bike Day, che di solito va in scena nell’ultimo weekend di agosto insieme agli altri giganti alpini – Stelvio, Mortirolo, Cancano.
Dal MONROC, la nostra homebase in Val di Sole, il Gavia è a portata di ruota. Chi ha gambe e ambizione può pensare a un anello epico: Tonale, Gavia, Mortirolo e ritorno. Una tappa da vero Giro. Noi abbiamo scelto la versione più autentica, sfruttando i Bike Day: mezz’ora di auto o shuttle fino a Ponte di Legno e da lì la scalata pura, salita e ritorno sullo stesso versante.
Reportage.
Siamo partiti in tre: io, Paolo e Luciano. Lui sangue brasiliano ma passione (e gamba) alpina. Giornata da urlo: fredda ma senza una sola nuvola.
Da Ponte di Legno l’asfalto comincia subito a mordere. I primi chilometri sono un tuffo nel verde fitto dei boschi: l’ombra protegge, il silenzio amplifica il respiro. Poi, curva dopo curva, la natura si fa più rada. I larici sono gli ultimi baluardi di un mondo che finisce: oltre i 2.000 metri si apre un paesaggio d’alpe puro, fatto di radure verticali, pascoli punteggiati di pecore, malghe e ruderi di vecchie cascine alpine.
È brullo, essenziale: aria fina che sa di libertà assoluta.
Il Gavia non regala niente: pendenze costanti, tratti che mozzano il fiato e la sensazione di entrare sempre più dentro la montagna. Con un’e-bike si può fare, meglio se gravel o road: la batteria basta, ma solo se ci metti anche del tuo. Affidarsi al turbo non serve: qui il prezzo si paga a colpi di pedale.
Tornare indietro per la stessa strada, tra ciclisti che ancora salivano, è stato un piccolo privilegio: sorrisi, saluti, la consapevolezza di essere parte di una festa ciclistica unica.
Note tecniche e curiosità del passo
Segmento: Dimaro – Campo Carlo Magno
Distanza: 16,10 km
Dislivello: 1322 m
Quota partenza: 1.303 m
Quota arrivo: 2.621 m
Pendenza media: 8,8%
Fondo: tutto asfaltato, strada alpina pulita
Dati Strava (settembre 2025)
Segmento: Passo Gavia, da Ponte di Legno
KOM: 49’24” – media 19,6 km/h
QOM: 1h 02’17” – media 15,5 km/h
Storia & Highlights
Il Gavia non è solo una salita: è un’icona. Il Giro d’Italia lo ha reso leggendario, soprattutto nell’edizione del 1988, quando una tormenta di neve trasformò la corsa in un’epopea epica. Quel giorno Andy Hampsten costruì la sua vittoria finale, diventando il primo americano a conquistare il Giro. Da allora, “il Gavia” non è più un passo come gli altri, ma un simbolo di resistenza e mito ciclistico.
Curiosità & leggende
Oltre al ciclismo professionistico, il Gavia conserva storie più silenziose: quelle delle comunità alpine che hanno vissuto e pascolato quassù per secoli. Le malghe e i ruderi lungo la salita raccontano di una vita dura, segnata dalla transumanza e dalla capacità di sopravvivere in un ambiente estremo. Pedalare qui è un viaggio dentro la storia delle montagne, non solo dello sport.
Il MONROC è la tua basecamp per andare a caccia dei giganti alpini. Da qui i passi valtellinesi sono a tiro: puoi partire diretto in bici, oppure darti una mano con l’auto o lo shuttle fino a Ponte di Legno. Dipende solo dalle tue gambe (e da quanto vuoi farle soffrire). Da qui puoi costruire il tuo tappone alpino con tre nomi che fanno tremare solo a leggerli: Tonale, Gavia, Mortirolo. Una roba da Giro d’Italia. Prima o poi lo proveremo tutto.
Ma attenzione: se punti al tappone, non c’è tempo (né logica) per fermarti al ristorante. Lì serve testa, gambe e alimentazione da corsa. La ricompensa ti aspetta al rientro, con il gusto firmato MONROC: BlueMind Pool, sauna al Tablà e piatti del Gusto Lab che valgono più di qualsiasi integratore.
Se invece te la prendi più comoda e scegli solo una salita, allora sì, puoi concederti la sosta in Valtellina o in Valle Camonica. Perché lì ti aspetta il piatto sacro: pizzoccheri. Burro, casera, saraceno: roba da esploratori affamati, mica da ciclisti a cronometro.
In Italia basta un passo per cambiare anche tradizione nel piatto: un giorno polenta, il giorno dopo pizzoccheri. La bici ti porta su, il gusto ti porta oltre.
Il Gavia non si “fa”. Si celebra. Al Bike Day diventa un rito collettivo, con la montagna libera e autentica. Segnati la data, ultimo weekend di agosto, prenota il tuo soggiorno, porta la bici (ma puoi noleggiarla, anche elettrica).
ROC Moments
I Valtellina Bike Days
Il Gavia Bike Day non è un evento isolato, ma parte di un calendario che in Valtellina ha ormai fatto scuola: il progetto Enjoy Stelvio Valtellina. Più volte durante la stagione – tra maggio e settembre – i grandi passi alpini si chiudono al traffico motorizzato e si consegnano ai ciclisti: Stelvio, Mortirolo, Gavia, Cancano, San Marco, Spluga, Campo Moro. Il momento clou è sempre l’ultimo weekend di agosto, quando in tre giorni puoi collezionare in serie i giganti del ciclismo, ma già da maggio le occasioni non mancano: una vera festa della bici, che si ripete tappa dopo tappa.
Ogni anno le date cambiano: se vuoi programmare la tua sfida, controlla sempre il calendario ufficiale.
5 notti mezza pensione, 2 escursioni e-bike, accesso wellness, picnic
23 maggio – 15 giugno e 22 giugno – 15 ottobre 2025
Sette giorni per soddisfare la tua insaziabile voglia di esplorare.
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